La rata del mutuo grava troppo sul tuo bilancio familiare? Non ti preoccupare: in questi casi puoi farla pagare alla tua azienda. E vale anche se sei in affitto.
La voce di spesa che, senza dubbio, pesa maggiormente sul bilancio familiare per la maggior parte di noi è la rata del mutuo o anche il canone dell’affitto. Molti, infatti, non sentendosi ancora pronti ad acquistare casa, preferiscono restare qualche anno in affitto ma i canoni mensili sono spesso pure più alti delle rate del mutuo.

Se da uno stipendio medio che, in Italia, si aggira intorno ai 1300-1500 euro al mese togliamo 600-700 euro di mutuo o affitto ecco che in tasca ci resta ben poco. Eppure questa è la situazione in cui si trovano moltissime persone, soprattutto giovani ma non solo: anche molte famiglie con figli sono messe sempre più in difficoltà dalle spese relative al mutuo o all’affitto.
La buona notizia è che ora non dovremo più farcene carico: a pagare queste spese al posto nostro sarà direttamente l’azienda per la quale lavoriamo. Il nostro datore di lavoro potrà farsi carico di una parte di spese relative al mutuo oppure all’affitto. Nel prossimo paragrafo vediamo tutto nei dettagli.
Ecco quando l’azienda ti paga il mutuo o l’affitto
Se il mutuo o l’affitto stanno diventando sempre più pesanti, sappi che, in certi casi, la tua azienda può farsene carico in parte al posto tuo. Vediamo come funziona.

Partiamo con il precisare che questo beneficio è riservato solo ai lavoratori dipendenti del settore privato: esclusi, dunque, dipendenti pubblici e liberi professionisti. Le aziende, in molti casi, possono decidere di concedere dei fringe benefits: una sorta di remunerazione non pecuniaria. In pratica il tuo datore di lavoro non ti darà più soldi in busta paga ma ti darà dei piccoli benefici che ti consentiranno di risparmiare e, quindi, di trovarti con più soldi in tasca.
Per fare solo qualche esempio, tra i fringe benefits rientrano i buoni per fare la spesa, il computer, il telefonino e l’auto aziendale oppure certe borse di studio per specializzarsi. Non solo: se l’azienda vuole può provvedere al pagamento dell’affitto dell’alloggio dei suoi dipendenti oppure al pagamento degli interessi che gravano sulle rate del mutuo.

Pertanto nel caso dell’affitto può pagare il canone mensile per intero ma solo se il lavoratore si è dovuto trasferire per lavorare in tale azienda; nel caso del mutuo non pagherà tutta la rata ma solo la quota di interessi. Il resto sarà comunque a carico del lavoratore. Questo vantaggio vale solo per l’abitazione principale e non per tutte le case che un dipendente possiede. Il pagamento degli interessi del mutuo o della rata dell’affitto può avvenire in due modi:
- o il datore di lavoro versa direttamente l’importo alla banca o al proprietario di casa;
- o il datore di lavoro rimborsa il dipendente per le spese sostenute.
Questi fringe benefits vanno ad aumentare la base imponibile su cui il dipendente dovrà pagare le tasse? Entro una certa soglia no. Tale soglia corrisponde a 1000 euro all’anno o 2000 per coloro che hanno figli a carico e 5000 euro per i neo assunti che, per lavorare in quell’azienda, si sono dovuti trasferire ad oltre 100 km da casa e prenderne una nuova.





